L’isola di Rodi, strategica per le rotte commerciali già dal periodo Ellenistico, è particolarmente ricca di cavità artificiali quali miniere, luoghi di culto, ricoveri antiaerei e acquedotti. Ad agosto del 2020 il Gruppo Speleologico Urbinate, assieme al delegato della Società Speleologica Ellenica per il Dodecaneso, Nikos Papanikolaou, ha effettuato l’esplorazione e il rilievo dell’acquedotto medioevale di Livada presso il villaggio di Arcangelo e dell’acquedotto Ellenistico di Krana presso la città di Lindo. Parallelamente alle esplorazioni sono state fatte delle indagini nell’Archivio di Stato di Rodi che ci hanno permesso di ricostruire parte della storia degli acquedotti stessi.
Presso la città di Rodi sono state rilevate numerose gallerie per la distribuzione dell’acqua ad uso potabile all’interno del centro storico, che erano alimentate da acquedotti che si sviluppano per diversi chilometri e risultano tutt’oggi pressoché inesplorati. Tali gallerie danno origine ad un reticolo labirintico, anch’esso solo parzialmente esplorato, di cui non esiste, ad oggi, un rilievo topografico.