La presenza di rame nella Valle del Candigliano è testimoniata sin dal 1400, quando l’estrazione veniva effettuata per conto dei duchi di Urbino che utilizzavano il minerale per coniare moneta.
Numerose, nei secoli, furono le ricerche effettuate per trovare dei giacimenti significativi senza però riuscire ad ottenere i risultati sperati. Le ultime esplorazioni vennero compiute nella seconda metà del 1800 nei monti del Furlo, sul massiccio del Catria e sul massiccio di Monte Nerone dove il minerale era presente solo negli strati più superficiali delle formazioni geologiche, per cui le ricerche realizzate in galleria non giustificano le spese sostenute.
Il Gruppo Speleologico Urbinate, sulla base delle indagini bibliografiche e di quelle direttamente condotte sul territorio, ha mappato due siti minerari riportando alla luce testimonianze materiali della “corsa al rame” in epoche diverse:
- il primo, molto antico, situato sulle pendici di Monte Montiego presso l’abitato di Piobbico;
- il secondo, risalente alla fine del 1800, lungo il fosso della Baiona nel comune di Acqualagna.